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Riomaggiore – La via dell’amore

Nella stazione ferroviaria di Riomaggiore si trova l’inizio del sentiero 592-1 (SVA2), che ai più è conosciuto con il nome di Via dell’Amore.

La Via dell’Amore, che congiunge Manarola a Riomaggiore, è uno dei sentieri più celebri d’Italia. Il percorso fu inizialmente battezzato Strada Nuova e tale sarebbe rimasto il suo nome se non fosse stato per una curiosa circostanza. Il giornalista e scrittore Paolo Monelli, percorrendo il viottolo, notò sulla porta di un deposito in disuso una scritta tracciata a calce: “via dell’amore”. Probabilmente era l’opera di un giovane innamorato che aveva l’abitudine di incontrare qui la sua bella. Monelli raccontò la storia sulle pagine del Corriere della Sera e da allora quello divenne il nome ufficiale della strada.

Lungo la Via dell’Amore si possono ammirare le arenarie zonate di Riomaggiore con gli strati a pieghe, a ginocchio, a cerniera, le impronte di carico, di corrente e i segni dell’erosione marina. La vegetazione esotica costituita da agavi, pitosfori, fichi d’India e dagli Ottentotti del Sudafrica si è ben adattata al clima salmastro e ha trovato qui una dimora sicura. Allo stesso tempo, il finocchio di mare, il dauco marino, la violaciocca, la ruta e la rara Brassica robertiana (parente del più comune cavolo) vegetano tra le rupi più esposte ai venti, mentre a monte la macchia mediterranea riveste le rocce con l’euforbia arborea, il lentisco e il pino d’Aleppo. Lungo tutto il percorso, il volo dei gabbiani e dei balestrucci accompagna solitamente le passeggiate delle giovani coppie d’innamorati, rendendole indimenticabili.

Sfortunatamente, oggi la Via dell’Amore non è percorribile a causa di un crollo avvenuto nel 2012, che ha “messo in pausa” questa meraviglia. I lavori di ripristino dovrebbero durare ventotto mesi e il percorso riaprirà i battenti nel 2023.

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